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Soc. Agr. Colli Etruschi Soc. Coop.
Products: 3
Date created: 2022-12-15
Products sold: 6
Colli Etruschi La Cooperativa
Era il 1965 quando un gruppo di 18 olivicoltori di Blera decise di unirsi per abbattere i costi di produzione e poter acquistare moderni impianti di estrazione. Nasce così la nostra Cooperativa Agricola Colli Etruschi. Il nome è un omaggio a questa terra antica in cui gli Etruschi hanno portato la coltivazione dell’olivo. Si cresce per diventare grandi. Tra la fine degli anni ‘80 e l’inizio dei ‘90 ci siamo aperti alla commercializzazione e al confronto. Per affrontare al meglio il mercato abbiamo fatto nuovi investimenti e pensato a una totale riorganizzazione aziendale operando una serie di scelte condivise dai soci volte al raggiungimento di standard qualitativi elevati.
La forza della cooperazione.
Crediamo nella cooperazione e nella capacità di poter crescere insieme mettendo a disposizione dei soci un patrimonio comune di esperienze, tecnica e conoscenza. Il valore della nostra cooperativa si fonda sull’importanza che diamo alle nostre terre e ai nostri olivi e alla possibilità di garantire dignità di lavoro e remunerazione sul prodotto. Questo consente di preservare i terreni agricoli dall’abbandono. Mantenendo la popolazione rurale tuteliamo il paesaggio e la possibilità di una valorizzazione culturale dei luoghi. La cura dei nostri olivi e la qualità dell’olio sono una dichiarazione d’amore per il territorio. Oggi continuiamo il nostro progetto condiviso con i nostri 330 soci che coltivano oltre 40.000 piante distribuite su 800 ha siti nel territorio di Blera e nei suoi immediati dintorni. Le cultivar sono quelle storiche, da sempre radicate in queste antiche terre Etrusche: Canino, Frantoio e Leccino. Ampi alberi che respirano la brezza marina e affondano le radici nella scura terra vulcanica.
Il Territorio.
Dal punto di vista geomorfologico, la zona si presenta con altimetrie diverse. L’origine vulcanica dei terreni genera una predominanza sull’intera zona delle piroclastiti rendendo così il suolo che ne deriva di elevata fertilità̀. La composizione granulometrica, la capacità di ritenzione idrica, le riserve minerali e la reazione, insieme ai fattori pedogenetici (clima, esposizione, altitudine, ecc..) confermano la vocazione coltura dell’olivo. Il clima temperato con precipitazioni intorno ai 900 mm annui distribuiti prevalentemente nel periodo primaverile-autunnale fatta eccezione per l’area dei Colli Cimini caratterizzata da sensibili escursioni termiche e maggiori piovosità̀. Nella zona, l’olivo rappresenta una delle colture più̀ diffuse, con impianti specializzati aventi 150- 300 piante ad ettaro, intensivi con oltre 300 piante ad ettaro e promiscui con fino a 100 piante ad ettaro. La concimazione dei terreni è di tipo minerale ed organica e la difesa fitosanitaria è eseguita nel rispetto dell’equilibrio dell’ecosistema. Sono vietati trattamenti al terreno con prodotti diserbanti e disseccanti.
La raccolta.
Il nostro segreto lo conoscevano già gli antichi romani: raccogliere le olive al momento giusto. Plinio nella Naturalis Historia raccomandava di raccogliere le olive quando sono ancora verdi o all’inizio dell’invaiatura quando il verde brillante delle drupe inizia a virare verso colorazioni più scure oleum quam acerbissima oliva optimum fieri (Plinio, Naturalis Historia VII 17-33) dall’oliva quanto più acerba si ottiene olio ottimo. La brucatura è manuale con l’ausilio di attrezzature agevolatrici o in qualche caso meccaniche, ma sempre direttamente dall’albero, mai a terra. Questo ci consente di avere un prodotto integro, senza ammaccature o lesioni. Trasportiamo poi le olive al frantoio lo stesso giorno della raccolta, riposte in cassette forate che favoriscono la ventilazione. La Frangitura. Il processo di ottenimento dell’olio è complesso e delicato e richiede la massima attenzione alla pulizia degli ambienti e dei macchinari. Per questo nel nostro frantoio abbiamo provveduto a staccare da terra i macchinari per facilitare una pulizia più accurata effettuata con acqua calda senza aggiunta di detergenti chimici. Le olive arrivano al frantoio direttamente dai campi riposte in cassette rigide forate e accedono al nostro sistema di pesa che è in linea con lo scarico, per rendere tutto più rapido e trasparente. Di recente abbiamo apportato ulteriori migliorie al nostro impianto, tra cui un deramificatore che ci permette la completa defogliazione del prodotto e, soprattutto, un sistema di lavaggio con condizionatore termico integrato. Questo ci permette, se necessario, di abbassare la temperatura del prodotto PRIMA di qualsiasi trasformazione per poter effettuare in seguito una reale estrazione alla temperatura desiderata senza rischi di emulsioni. La nostra attenzione si concentra con particolare cura nel preservare i profumi e nel mantenimento delle caratteristiche organolettiche evitando alterazioni di gusto dovuto a processi fermentativi. Da qui le olive sono inviate al frangitore che le schiaccia e le trasforma in paté (polpa) pronto per la gramolatura. Le gramole sono vasche di acciaio chiuse ermeticamente per evitare la dispersione di aromi in cui è possibile aggiungere azoto ed eliminare così qualsiasi rischio di ossidazione che si avrebbe a contatto con l’aria e con il calore. In queste vasche, la polpa viene lentamente mescolata a una temperatura costante di 24°-27° per 30 minuti. Successivamente la polpa viene spinta verso la centrifuga dove si compie la separazione della parte solida, ovvero bucce e nocciolino (sansa) da quella liquida (olio). Nella nostra Cooperativa questo passaggio avviene nel Decanter Multifunzione (DMF) Pieralisi. L’impianto consente di lavorare senza aggiungere acqua alla pasta con due notevoli vantaggi: da una parte l’integrità della pasta stessa che non viene “dilavata” per cui mantiene la sua carica di polifenoli e di altre preziose sostanze idrosolubili, consegnandoci un prodotto più ricco e qualitativamente superiore, dall’altra una notevole riduzione del consumo di acqua e un abbassamento dei costi per lo smaltimento. La poca acqua di vegetazione che comunque si produce viene dispersa direttamente sul terreno dei soci con azione fertilizzante. Il paté invece viene usato come biomassa per la produzione di energia elettrica, trasformando quello che era un costo di smaltimento in un valore. La conservazione dell’olio subito dopo la frangitura è la fase più delicata del processo a cui prestiamo particolare cura. Dipenderà infatti dalla giusta conservazione la garanzia del mantenimento delle caratteristiche ottenute durante la produzione. Dopo il filtraggio trasferiamo l’olio nelle cisterne Inox in saturazione di azoto, al riparo da luce e aria e lontano da oscillazioni termiche, in un locale apposito, climatizzato e a temperatura controllata compresa tra 15° e 17°. Garantire la massima qualità del prodotto è una forma di rispetto per chi coltiva e per chi compra.
Bio
La certificazione da agricoltura biologica viene rilasciata alle aziende solo se in ogni fase del percorso di produzione di un determinato prodotto, vengono rispettate una serie di regole stabilite in Italia dal Ministero delle politiche Agricole Alimentari e Forestali. Agricoltura biologica significa sviluppare un modello di produzione che eviti lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali del suolo, dell’acqua e dell’aria, utilizzando invece tali risorse all’interno di un modello di sviluppo che possa durare nel tempo. Il logo biologico e il sistema di etichettatura hanno il compito di assicurare al consumatore che il prodotto che stanno comprando è stato ottenuto seguendo in tutti i dettagli la Regolamentazione europea sull’agricoltura biologica e la legislazione nazionale. della normativa comunitaria.
Denominazione di Origine Protetta cosa significa?
D.O.P. o Denominazione di Origine Protetta è un marchio di tutela giuridica rilasciato dalla Comunità Europea. Troviamo il significato dell’acronimo D.O.P. nel Regolamento (UE) N. 1151/2012 (articolo 5): “con il marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta) si identifica un prodotto originario di un luogo, di una regione o di un paese, la cui qualità o le cui caratteristiche sono dovute essenzialmente o esclusivamente ad un particolare ambiente geografico ed ai suoi intrinseci fattori naturali e umani e le cui fasi di produzione si svolgono nella zona geografica delimitata”. Le rigide regole produttive sono stabilite dal disciplinare di produzione, il rispetto di tali regole è garantito da uno specifico organismo di controllo,
La DOP Tuscia
L’olio extravergine di oliva D.O.P. Tuscia è ottenuto dalle varietà di olive Frantoio, Caninese e Leccino presenti per almeno il 90% da sole o congiuntamente, nei singoli oliveti. È ammessa la presenza negli oliveti, in percentuale massima del 10%, di altre varietà. La zona di produzione coincide con alcuni comuni della provincia di Viterbo.
Era il 1965 quando un gruppo di 18 olivicoltori di Blera decise di unirsi per abbattere i costi di produzione e poter acquistare moderni impianti di estrazione. Nasce così la nostra Cooperativa Agricola Colli Etruschi. Il nome è un omaggio a questa terra antica in cui gli Etruschi hanno portato la coltivazione dell’olivo. Si cresce per diventare grandi. Tra la fine degli anni ‘80 e l’inizio dei ‘90 ci siamo aperti alla commercializzazione e al confronto. Per affrontare al meglio il mercato abbiamo fatto nuovi investimenti e pensato a una totale riorganizzazione aziendale operando una serie di scelte condivise dai soci volte al raggiungimento di standard qualitativi elevati.
La forza della cooperazione.
Crediamo nella cooperazione e nella capacità di poter crescere insieme mettendo a disposizione dei soci un patrimonio comune di esperienze, tecnica e conoscenza. Il valore della nostra cooperativa si fonda sull’importanza che diamo alle nostre terre e ai nostri olivi e alla possibilità di garantire dignità di lavoro e remunerazione sul prodotto. Questo consente di preservare i terreni agricoli dall’abbandono. Mantenendo la popolazione rurale tuteliamo il paesaggio e la possibilità di una valorizzazione culturale dei luoghi. La cura dei nostri olivi e la qualità dell’olio sono una dichiarazione d’amore per il territorio. Oggi continuiamo il nostro progetto condiviso con i nostri 330 soci che coltivano oltre 40.000 piante distribuite su 800 ha siti nel territorio di Blera e nei suoi immediati dintorni. Le cultivar sono quelle storiche, da sempre radicate in queste antiche terre Etrusche: Canino, Frantoio e Leccino. Ampi alberi che respirano la brezza marina e affondano le radici nella scura terra vulcanica.
Il Territorio.
Dal punto di vista geomorfologico, la zona si presenta con altimetrie diverse. L’origine vulcanica dei terreni genera una predominanza sull’intera zona delle piroclastiti rendendo così il suolo che ne deriva di elevata fertilità̀. La composizione granulometrica, la capacità di ritenzione idrica, le riserve minerali e la reazione, insieme ai fattori pedogenetici (clima, esposizione, altitudine, ecc..) confermano la vocazione coltura dell’olivo. Il clima temperato con precipitazioni intorno ai 900 mm annui distribuiti prevalentemente nel periodo primaverile-autunnale fatta eccezione per l’area dei Colli Cimini caratterizzata da sensibili escursioni termiche e maggiori piovosità̀. Nella zona, l’olivo rappresenta una delle colture più̀ diffuse, con impianti specializzati aventi 150- 300 piante ad ettaro, intensivi con oltre 300 piante ad ettaro e promiscui con fino a 100 piante ad ettaro. La concimazione dei terreni è di tipo minerale ed organica e la difesa fitosanitaria è eseguita nel rispetto dell’equilibrio dell’ecosistema. Sono vietati trattamenti al terreno con prodotti diserbanti e disseccanti.
La raccolta.
Il nostro segreto lo conoscevano già gli antichi romani: raccogliere le olive al momento giusto. Plinio nella Naturalis Historia raccomandava di raccogliere le olive quando sono ancora verdi o all’inizio dell’invaiatura quando il verde brillante delle drupe inizia a virare verso colorazioni più scure oleum quam acerbissima oliva optimum fieri (Plinio, Naturalis Historia VII 17-33) dall’oliva quanto più acerba si ottiene olio ottimo. La brucatura è manuale con l’ausilio di attrezzature agevolatrici o in qualche caso meccaniche, ma sempre direttamente dall’albero, mai a terra. Questo ci consente di avere un prodotto integro, senza ammaccature o lesioni. Trasportiamo poi le olive al frantoio lo stesso giorno della raccolta, riposte in cassette forate che favoriscono la ventilazione. La Frangitura. Il processo di ottenimento dell’olio è complesso e delicato e richiede la massima attenzione alla pulizia degli ambienti e dei macchinari. Per questo nel nostro frantoio abbiamo provveduto a staccare da terra i macchinari per facilitare una pulizia più accurata effettuata con acqua calda senza aggiunta di detergenti chimici. Le olive arrivano al frantoio direttamente dai campi riposte in cassette rigide forate e accedono al nostro sistema di pesa che è in linea con lo scarico, per rendere tutto più rapido e trasparente. Di recente abbiamo apportato ulteriori migliorie al nostro impianto, tra cui un deramificatore che ci permette la completa defogliazione del prodotto e, soprattutto, un sistema di lavaggio con condizionatore termico integrato. Questo ci permette, se necessario, di abbassare la temperatura del prodotto PRIMA di qualsiasi trasformazione per poter effettuare in seguito una reale estrazione alla temperatura desiderata senza rischi di emulsioni. La nostra attenzione si concentra con particolare cura nel preservare i profumi e nel mantenimento delle caratteristiche organolettiche evitando alterazioni di gusto dovuto a processi fermentativi. Da qui le olive sono inviate al frangitore che le schiaccia e le trasforma in paté (polpa) pronto per la gramolatura. Le gramole sono vasche di acciaio chiuse ermeticamente per evitare la dispersione di aromi in cui è possibile aggiungere azoto ed eliminare così qualsiasi rischio di ossidazione che si avrebbe a contatto con l’aria e con il calore. In queste vasche, la polpa viene lentamente mescolata a una temperatura costante di 24°-27° per 30 minuti. Successivamente la polpa viene spinta verso la centrifuga dove si compie la separazione della parte solida, ovvero bucce e nocciolino (sansa) da quella liquida (olio). Nella nostra Cooperativa questo passaggio avviene nel Decanter Multifunzione (DMF) Pieralisi. L’impianto consente di lavorare senza aggiungere acqua alla pasta con due notevoli vantaggi: da una parte l’integrità della pasta stessa che non viene “dilavata” per cui mantiene la sua carica di polifenoli e di altre preziose sostanze idrosolubili, consegnandoci un prodotto più ricco e qualitativamente superiore, dall’altra una notevole riduzione del consumo di acqua e un abbassamento dei costi per lo smaltimento. La poca acqua di vegetazione che comunque si produce viene dispersa direttamente sul terreno dei soci con azione fertilizzante. Il paté invece viene usato come biomassa per la produzione di energia elettrica, trasformando quello che era un costo di smaltimento in un valore. La conservazione dell’olio subito dopo la frangitura è la fase più delicata del processo a cui prestiamo particolare cura. Dipenderà infatti dalla giusta conservazione la garanzia del mantenimento delle caratteristiche ottenute durante la produzione. Dopo il filtraggio trasferiamo l’olio nelle cisterne Inox in saturazione di azoto, al riparo da luce e aria e lontano da oscillazioni termiche, in un locale apposito, climatizzato e a temperatura controllata compresa tra 15° e 17°. Garantire la massima qualità del prodotto è una forma di rispetto per chi coltiva e per chi compra.
Bio
La certificazione da agricoltura biologica viene rilasciata alle aziende solo se in ogni fase del percorso di produzione di un determinato prodotto, vengono rispettate una serie di regole stabilite in Italia dal Ministero delle politiche Agricole Alimentari e Forestali. Agricoltura biologica significa sviluppare un modello di produzione che eviti lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali del suolo, dell’acqua e dell’aria, utilizzando invece tali risorse all’interno di un modello di sviluppo che possa durare nel tempo. Il logo biologico e il sistema di etichettatura hanno il compito di assicurare al consumatore che il prodotto che stanno comprando è stato ottenuto seguendo in tutti i dettagli la Regolamentazione europea sull’agricoltura biologica e la legislazione nazionale. della normativa comunitaria.
Denominazione di Origine Protetta cosa significa?
D.O.P. o Denominazione di Origine Protetta è un marchio di tutela giuridica rilasciato dalla Comunità Europea. Troviamo il significato dell’acronimo D.O.P. nel Regolamento (UE) N. 1151/2012 (articolo 5): “con il marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta) si identifica un prodotto originario di un luogo, di una regione o di un paese, la cui qualità o le cui caratteristiche sono dovute essenzialmente o esclusivamente ad un particolare ambiente geografico ed ai suoi intrinseci fattori naturali e umani e le cui fasi di produzione si svolgono nella zona geografica delimitata”. Le rigide regole produttive sono stabilite dal disciplinare di produzione, il rispetto di tali regole è garantito da uno specifico organismo di controllo,
La DOP Tuscia
L’olio extravergine di oliva D.O.P. Tuscia è ottenuto dalle varietà di olive Frantoio, Caninese e Leccino presenti per almeno il 90% da sole o congiuntamente, nei singoli oliveti. È ammessa la presenza negli oliveti, in percentuale massima del 10%, di altre varietà. La zona di produzione coincide con alcuni comuni della provincia di Viterbo.
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